Le manovre che possono salvare la vita, a casa e a scuola.
Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore: la sensibilizzazione alle manovre di primo soccorso in età pediatrica. Mia figlia aveva poco meno di un mese di vita e una sera, durante l’allattamento, il latte le andò di traverso. Diventò completamente rossa e smise di respirare. Per me e chi mi stava accanto fu il panico, e la sensazione di non sapere assolutamente cosa fare fu devastante.
L’unica cosa che riuscii a fare, fu quella di chiamare un pediatra che, per grande fortuna, abitava al primo piano. Dopo alcuni interminabili secondi durati un’eternità, la mia bambina riprese a respirare, ma era così palese il suo affaticamento che decidemmo di portarla al pronto soccorso, dove la tennero in osservazione.
Il senso di paralisi e impotenza provato, che non vorrei mai che qualcun altro potesse provare, mi spinsero, di lì a poco, a frequentare il mio primo corso sulle manovre salvavita in età pediatrica. Perché sapere cosa fare, non ti leva la paura, ma ti permette di fare la cosa giusta in quei secondi vitali.
Il 23 aprile è la Giornata Nazionale delle Manovre di Disostruzione Pediatrica, istituita nel 2014 dal Ministero della Sanità.
Da quella terribile esperienza, mi sento in dovere di parlare, a quante più persone possibili, di come si possano affrontare casi di pericolo, ma soprattutto di come la percentuale di questi casi si abbasserebbe drasticamente se tutti dessimo la giusta importanza alla prevenzione.
Ogni anno in Europa, centinaia di bambini perdono la vita per incidenti assolutamente evitabili, come per il soffocamento causato da un boccone di cibo o per un piccolo oggetto messo in bocca che si trasforma in un’arma letale. In Italia, secondo i dati ufficiali dell'Istat, nella fascia di età tra 0 e 4 anni, l'inalazione di corpi estranei è la seconda causa di morte accidentale dopo gli incidenti stradali (27%), il che significa 50 bambini all’anno. Nelle fasce d'età, invece, tra 5-9 anni e 10-14 anni la percentuale tende a scendere, ma rimane comunque la più alta tra le cause accidentali. Se trasformassimo queste percentuali in valori assoluti, il risultato sarebbe di una media di 450 casi di inalazione di corpi estranei, di cui il 60% riguarda esclusivamente bambini.
Sono soprattutto i bambini dai 0 a 3 anni a rischiare la vita per soffocamento. Questo perché, a quell’età, le vie aeree hanno ancora un diametro ridotto, la dentizione non è avvenuta completamente e manca ancora la coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi. A questo, si aggiungono le normali distrazioni di un bambino così piccolo, come parlare o giocare.
Questi dati non possono passare inosservati o per paura, far finta che non esistano, perché si tratta dei nostri bambini, di coloro i quali ci occupiamo ogni giorno, come educatori, genitori, familiari e insegnanti.
E’ necessario prendere consapevolezza della grande differenza che può fare la presenza di un adulto che sia a conoscenza delle manovre di disostruzione pediatrica, basti pensare, che se si interviene correttamente nei primi 25 secondi dall’evento, la percentuale di successo è ben del 98%!
Cosa inoltre fondamentale, è sapere cosa NON fare assolutamente! Spesso una manovra sbagliata, nell’intenzione di far bene, non fa altro che peggiorare la situazione. Ad esempio, afferrare per i piedi un bambino con le vie aeree ostruite, o peggio ancora mettere le dita in bocca, sono le prime due cose che istintivamente vengono fatte da un soccorritore non preparato. Non c’è cosa più sbagliata e pericolosa di questa.
Ma non solo, ciò che aiuterebbe ad abbassare queste percentuali, è anche conoscere il giusto modo di presentare i cibi ai bambini e quali sono gli oggetti ai quali bisognerebbe prestare assolutamente attenzione.
La Croce Rossa Italiana, dal 2007, ha sviluppato e promuove gratuitamente la "Lezione Interattiva sulla Manovre di disostruzione", presso scuole, uffici, ambulatori ecc. ed ovunque vengano invitati, per insegnare a genitori, educatori, insegnanti, e a chiunque operi a stretto contatto con i bambini, come effettuare le manovre di disostruzione pediatrica, ma anche di rianimazione cardio-polmonare e defibrillazione PBLSD (Pediatric Basic Life Support and early Defibrillation).
È di fondamentale importanza che, nei luoghi frequentati da bambini, ci sia personale formato su queste operazioni di primo soccorso, non solo nelle scuole e negli asili, ma anche nelle palestre, nelle ludoteche, nei campi estivi, nei dopo-scuola. In realtà ognuno di noi, potrebbe essere un potenziale soccorritore in ogni luogo dove ci sia un bambino, praticamente ovunque!
Inoltre, il grande cambiamento che questa sensibilizzazione sta portando è che, chi si avvicina a questo corso, riesce ad acquisire e far suo un "schema mentale comportamentale" che diventa utile e di grande importanza anche in casi di emergenza che non riguardino esclusivamente i bambini.
Lo slogan adottato dalla Croce Rossa “Chi salva un bambino, salva il mondo intero”, ha evocato nella mia mente uno dei più bei passi che la Montessori ha scritto parlando dell’importanza del “piccolo bambino” (lo trovi qui), in cui lei vedeva speranza e forza di cambiamento per tutta l’umanità. Questa visione, che abbiamo deciso di divulgare il più possibile, guida anche noi di Boboto ogni giorno. Per offrire ai bambini, ai docenti e ai genitori, attività e contenuti che abbiano, non solo un’impronta pedagogica di grande spessore, ma anche delle solide basi neuro-scientifiche che aiutino a seguire e a supportare, nel migliore dei modi, lo sviluppo cognitivo ed emotivo di ogni bambino.
Se ti va di conoscere qualcosa in più su quello di cui ci occupiamo ogni giorno, questi sono i nostri principali progetti: Montessori 3D e Coding e Pensiero Computazionale.
A presto, sul blog di Boboto!
Iliana
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