Coding e pensiero computazionale

Coding e pensiero computazionale. Intervista a Cristina Venturi

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Abbiamo il piacere di ospitare oggi Cristina Venturi, docente montessoriana e formatrice per l'Opera Nazionale Montessori, che ci parlerà del suo approccio al coding ed al pensiero computazionale con il metodo Montessori.

Lasciamo subito la parola a lei.


- Ciao Cristina, sei un’insegnante montessoriana di scuola primaria. Ci racconti qualcosa sulla tua classe e sulla tua scuola?

Cristina VenturiInsegno presso la Scuola primaria Carducci a Bologna da undici anni. Essendo essa a metodo tradizionale, la metodologia da me attuata inizialmente seguiva tale impostazione sebbene avvertissi la necessità, non solo per soddisfare un mio bisogno ma per aiutare lo stile di apprendimento di ciascun alunno, di mettere in pratica la metodologia Montessori appresa anni prima ed insegnata nei Corsi di Aggiornamento e di Specializzazione Montessori.

Avvenne così  il connubio tra genitori desiderosi di iniziare un percorso Montessori e me, docente specializzata. Così iniziò l’avventura: classe prima C ad Indirizzo Montessori all’interno di una scuola Statale. Anno scolastico 2013/2014. La prima riconosciuta in Emilia Romagna dall’Opera Nazionale Montessori. 

L’emozione era tanta così come il grande lavoro per preparare quanti più  materiali fosse possibile costruiti a mano ed il recupero di quelli in commercio. La soddisfazione e la meravigliosa crescita dei bambini sotto ai miei occhi  ripagava ogni sacrificio.

Desidero specificare il mio pensiero a riguardo del Metodo Montessori, sebbene la stessa Montessori non desiderasse definirlo metodo. Esso rappresenta sicuramente molto più di quello che comunemente si pensa, ossia l’utilizzo del materiale, sebbene sia scientifico, sensoriale, di grande rilevanza nell’apprendimento del bambino. Esso indica la strada affinché ciascun bambino possa sviluppare le proprie potenzialità, in autonomia. Quest’ultimo concetto non deve però essere frainteso, in quanto autonomia non significa anarchia, fare quello che si vuole. Autonomia significa poter scegliere con responsabilità, nel rispetto personale, altrui e di ciò che ci circonda. L’autonomia è strettamente collegata alla libertà ed al senso di responsabilità.

Sicuramente Maria Montessori se fosse viva oggi non si limiterebbe ad assistere passivamente allo sviluppo tecnologico ed informatico ma ne studierebbe le sue implicazioni e relative conseguenze nello sviluppo del bambino con la stessa scientificità ed entusiasmo che hanno caratterizzato tutto il suo percorso, per la costruzione di un mondo migliore, in cui l’uomo possa superare i propri egoismi e possa pensare in autonomia e responsabilità.

Per questo motivo trovo il percorso di Boboto molto interessante, poiché affronta ciò che non può essere ignorato, tanto che la mia classe risulta essere stata selezionata per il testing del progetto Montessori 3D. Non disdegno quindi, a fianco ad un percorso sensoriale, sviluppare ciò che la tecnologia mette oggi a disposizione, soprattutto perche i bambini di oggi sono i nativi digitali con i quali dobbiamo relazionarci anche utilizzando un linguaggio a loro più naturale.

- Come insegnante prevalente sicuramente insegnerai nella tua classe anche tecnologia e informatica. Ci racconti come, da montessoriana, ti approcci all’insegnamento di questa materia?

Come già accennato, come montessoriana credo fortemente che il pensiero computazionale, oggi tanto in voga, altro non sia che il pensiero progettuale già presente nell’approccio Montessori.

Il corretto utilizzo dei materiali sensoriali e gli esercizi di Vita Pratica sono caratterizzati da una consequenzialità logica di azioni, che ritroviamo oggi nel coding. Non possiamo prescindere da questa realtà. E’ altresì importante l’approccio attivo del bambino: non un semplice fruitore passivo, ma attivo protagonista che crea con la propria fantasia una breve storia, animata da un percorso sequenziale logico.

Il pensiero computazionale/progettuale unisce infatti creatività e logica, un connubio essenziale affinché l’uomo non venga sottomesso alla macchina.

Come Montessoriana parto dall’esperienza sensoriale, dalle indicazioni lasciateci dalla Montessori per poi collegarmi all’informatica,
In questo modo ho sviluppato il progetto nel corso dell’anno scolastico 2015/2016, per il quale abbiamo ricevuto in dono una LIM dall’associazione Lions Club di Minerbio. Dalla Favola Cosmica Montessori sviluppata in modo classico abbiamo terminato con la trasposizione in Scratch.

coding e pensiero computazionale secondo cristina venturiSeguendo le indicazioni date dalla Montessori, l’approccio con la disciplina della storia in classe terza ha avuto avvio con il racconto della favola cosmica al quale sono seguiti esperimenti sulla aggregazione della materia, utilizzo di nomenclature sui nomi dei pianeti, creazione con la plastilina dei pianeti stessi, analisi dell’interno della Terra con relativa sezione in plastilina utilizzando colori diversi per la crosta, il mantello ed il nucleo, costruzione di un vulcano con materiali di riciclo. Contemporaneamente, ho proceduto in modo interdisciplinare trattando l’origine dei giorni della settimana in italiano e la loro traduzione in inglese, l’origine degli dei greci e romani con relativo collegamento ai nomi dei mesi, al loro significato ed all’invenzione del calendario e la ciclicità delle stagioni. Ho quindi prodotto nomenclature sugli argomenti che di volta in volta venivano trattati, così come libretti di approfondimento. I bambini hanno utilizzato tale materiale, approfondendo le conoscenze tratte anche dal libro di testo e da quelli presi nella biblioteca scolastica. Hanno poi disegnato la creazione dal Big Bang alla formazione della Terra come proposta dalla Favola Cosmica, sviluppata in sette parti, arricchendola con disegni sugli Dei collegati ai pianeti. Per quanto riguarda l’approccio a Scratch, dopo un primo periodo in cui si è proceduto all’alfabetizzazione del suo utilizzo, i bambini sono stati liberi di scegliere di costruire piccole storie con i personaggi e gli ambienti a disposizione. Ho osservato che spesso i bimbi riproducessero il sistema solare, collegandosi a quanto affrontato in classe. Nel corso del tempo, i bambini hanno scannerizzato i disegni della favola cosmica da loro prodotti, ricercato con google immagini una foto significativa di Maria Montessori, avviando in piena autonomia il programma, riproducendo cosi la favola cosmica animata.

coding e pensiero computazionale secondo cristina venturiI bambini, in questo modo, hanno mostrato entusiasmo nell’approccio della materia da studiare, affrontandola in modo esperienziale, interdisciplinare, creativa. Ciascun bambino ha potuto utilizzare maggiormente lo strumento più confacente al proprio stile di apprendimento, raggiungendo tutti lo stesso risultato, ossia la conoscenza del percorso proposto.

I materiali Montessori rappresentano quindi un aiuto per l’apprendimento grazie all’approccio esperienziale, concreto, scientifico, autonomo, riflessivo in quanto favoriscono la riflessione e la concentrazione, senza tralasciare l’importanza del controllo dell’errore, il ché non significa che non vi sia l’errore, tutt’altro. Esso c’è e si impara ad accettarlo, riformulando il percorso intrapreso, riprovando perche l’errore, il Signor Errore come lo definiva Maria Montessori, che fa parte della costruzione dell’apprendimento, della ricerca scientifica, della vita. In questo modo, è il bambino stesso che avverte la necessità di  passare al piano dell’astrazione abbandonando i materiali sensoriali, portando però con sé l’approccio interdisciplinare, critico e scientifico.

Ed è questo che quotidianamente osservo nei bambini, la loro evoluzione nel corso di questi quattro anni: non c’è più la scelta al materiale strutturato bensì la creazione di percorsi del tutto  personali, come la realizzazione di un lapbook, l’analisi di una carta geografica, la ricerca di un dato argomento attraverso varie fonti e così via.

L’autonomia e lo sviluppo del pensiero critico, interdisciplinare, l’unione di libertà e responsabilità rappresentano il fine del percorso, affinché siano adulti autonomi, liberi e responsabili di compiere scelte rispettose degli altri, di se stessi e del mondo circostante per un mondo migliore.

- Cosa pensi dell’introduzione delle attività di coding all’interno del piano scolastico, come previsto dal PNSD?

Sono sicuramente favorevole alle attività di coding all’interno del piano scolastico previsto dal PNSD purché non siano fine a se stesse ma si inseriscano all’interno di un percorso che offra al bambino diversi strumenti affinché possa trovare quello confacente al proprio stile di apprendimento. Primi tra questi i materiali sensoriali , poiché la memoria muscolare esercitata favorisce il passaggio dalla concretezza all’astrazione. Se tale passaggio venisse saltato per una proiezione diretta sia all’astrazione sia all’utilizzo di programmi informatici, a mio parere il bambino perderebbe una fase molto importante nella costruzione del proprio sviluppo esperienziale e cognitivo.

- Nel mondo montessoriano è ancora molto dibattuto il tema sull’ingresso della tecnologia nelle classi Montessori, qual è il tuo pensiero sull’interazione tra tecnologia e Montessori?

Ritengo importante stare al passo con i tempi, non precludersi a priori ambiti e settori solo perché non ne abbiamo una sicura e completa conoscenza. Lo sviluppo tecnologico ed informatico negli ultimi anni ha subito una forte impennata e mai come ora la storia dell’umanità è caratterizzata da una rivoluzione cosi epocale in un cosi breve tempo. Non dimentichiamoci che, da indagini accreditate, risulta che il 60% dei nostri alunni svolgerà da adulto un lavoro che non è stato ancora inventato. Ecco che noi docenti non possiamo chiuderci a riccio e non vedere la realtà, gli strumenti che già da piccoli i bambini utilizzano. Nostro compito è quello di far comprendere loro che non siamo noi a servizio dell’informatica ma il contrario, è l’informatica a servizio nostro. E’ necessario inoltre far comprendere come ci sia un’etica che regola il rapporto uomo-macchina, macchina- uomo. Non da ultimo, è fondamentale non dimenticarci di utilizzare sempre la sensorialità e la mano, organo dell’intelligenza. In questo troviamo un grande alleato nel materiale Montessori.

- Raccontaci com’è nata la tua idea progettuale di coding e come sei riuscita a sposarla col Montessori, quali sono stati, per te, i punti di connessione, e quindi di forza, tra le due cose?

Quando per la prima volta sentii parlare di coding pensai che nulla di nuovo era stato scoperto in quanto la sequenzialità, il pensiero progettuale era insito nella presentazione di tutti i suoi materiali. Come ho scritto nell’articolo pubblicato nella Rivista “Vita dell’Infanzia”, edita da ONM, nel mese di Settembre- Ottobre 2016, è sufficiente pensare agli esercizi di Vita Pratica e cogliere il senso di quanto esprimo.

coding e pensiero computazionale Makey MakeyAttualmente sto procedendo allo sviluppo del percorso iniziato l’anno scorso, utilizzando Scratch, Makey Makey, Lego we Do e stampante 3D. Il progetto, denominato “Il Pomo della Concordia: passato e futuro uniti dalla terra”, è interdisciplinare ed arricchito dall’utilizzo sia del materiale Montessori sia di quanto l’informatica oggi può mettere al nostro servizio.

Il risultato? Terminato l’anno scolastico in itinere, se volete, Ve lo illustrerò nei dettagli!

 

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